Lavoro come cassiera e ho involontariamente negoziato un assegno da € 9.000,00 senza la dicitura “non trasferibile” che, come immagino sappiate, è obbligatoria per importi pari o superiori a 1.000 euro. Quando l’assegno è arrivato alla banca emittente, naturalmente, lo hanno stornato. Il Responsabile della Filiale mi ha detto che adesso dovrò pagare io tutte le spese. Naturalmente sono assicurata, ma vorrei capire se veramente la responsabilità è totalmente imputabile a me e se veramente sarei tenuta a pagare. Sono molto dispiaciuta per l’errore commesso, ma in quel giorno in Filiale eravamo in due e quando ti trovi a dover fare l’impossibile è facile cadere in errore. Grazie mille. |
Considerato che ormai il 99% degli assegni è non trasferibile l’errore che vediamo commettere spesso è quello di cliccare sempre sulla “N” senza effettuare un controllo che la banca ha espressamente previsto di effettuare.
Bisogna comunque fare qualche utile considerazione.
Quando l’assegno irregolare giunge alla banca trassata non è naturale che questa lo storni. La mancanza della clausola di intrasferibilità non è una causa di nullità del titolo.
Un assegno va pagato, protestato, o reso insoluto per mancanza fondi, se fuori dai termini di protesto, o se contiene una girata irregolare.
Se di importo pari o superiore a 1.000 euro e privo della dicitura “non trasferibile” le norme prevedono un’apposita segnalazione all’Ufficio Antiriciclaggio il quale a sua volta provvederà a inviare una segnalazione all'Agenzia del Territorio del Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Il tuo Responsabile ti ha detto qualcosa di sbagliato e ci chiediamo a quale scopo certi preposti non si astengono dall’incutere paure nelle colleghe e nei colleghi.
Compito del Responsabile è anche quello di fare in modo che venga effettuata, ogni sera, la verifica materiale sugli assegni negoziati al fine di prevenire questo tipo di errori, pure se ci si rende conto che anche i Responsabili di Filiale sono oberati di lavoro.
Per sanare l’errore è sufficiente che tu provveda a mandare una segnalazione all’Ufficio Antiriciclaggio, utilizzando l’apposito modulo (SD01), entro 30 giorni dalla data dell’operazione. Così facendo, non sarà sanzionabile né la banca, né tantomeno tu. Al cliente, che ha sbagliato a compilare l’assegno, invece, potrebbe essere comminata una multa dall’1 a 40% dell’importo dell’assegno.
Potrebbero sorgere problemi qualora fossero trascorsi più di 30 giorni dalla data dell’operazione. Il Dlgs 231/2007 prevede infatti che la banca, e sottolineiamo la banca, sia sanzionabile. La banca potrebbe anche provare a chiederti il pagamento della multa pur sapendo che, per poter mettere le mani nelle tasche dei propri dipendenti per errori commessi nell’esercizio delle loro funzioni, dovrebbe portare in giudizio il collega e attendere che il giudice stabilisca che vi sia stato dolo o colpa grave.
A quel punto, comunque, attivando la garanzia RC della tua polizza, interverrebbe l’assicurazione nei limiti della franchigia e dello scoperto previsti.