Ciao, ho ricevuto una comunicazione dalla Cassa Centrale con allegato un verbale per sospetta falsità di alcune banconote. Vorrei sottolineare che, sia quando ricevo i versamenti da parte della clientela sia quando preparo una rimessa, oltre a verificare personalmente le banconote, le faccio sempre passare nella conta-banconote che non ha mai rilevato alcuna anomalia. Fortunatamente in quella giornata non c’erano stati numerosi versamenti e dal taglio delle banconote sospette sono riuscito a risalire al cliente che me le ha versate. Come mi devo comportare? |
Secondo le forze dell'Ordine le contraffazioni sulle banconote e sulle monete sono in aumento.
L’Ufficio centrale antifrode dei mezzi di pagamento, relativamente al 2013, ha comunicato 133.130 segnalazioni di casi sospetti di falsità che si sono conclusi col ritiro dalla circolazione o il sequestro di 1.670.728 banconote e 36.682 monete di metallo. A segnalare sono soprattutto le banche (41,5 per cento) poi le Agenzie di custodia (53,5 per cento), le società di trasporto denaro e il 3,5 per cento dagli Uffici postali. Solo l’1,5 per cento delle segnalazioni arriva dalle Forze di polizia.
Di pochi mesi fa la notizia di un maxi sequestro in Campania di 17 milioni in banconote false da 50 euro pronti a «invadere» l'Italia.
Quindi è molto importante fare molta attenzione e avvalersi di tutti gli strumenti che l’azienda mette a disposizione di chi ha a che fare con il maneggio di contanti e di valori. Tuttavia, ci risulta che non tutte le conta-banconote siano in grado di effettuare i controlli necessari per individuare i falsi.
La maggior parte delle banconote sono protette con speciali caratteristiche a infrarossi e al momento, i falsari non sono ancora riusciti a duplicare queste caratteristiche, cosicché il rilevatore video a infrarossi costituisce una delle soluzioni più affidabili per identificare banconote sospette.
Poi c’è il filo metallico che il Poligrafico dello Stato inserisce all'interno della carta, visibile in trasparenza, i falsari non sono ancora riusciti a copiarlo e cercano di imitarlo con una semplice riga di inchiostro.
In molte filiali le conta-banconote non effettuano questo tipo di verifiche, ma si limitano a un controllo magnetico e ultravioletto della filigrana.
Quindi diventa pressoché impossibile individuare tutti i falsi, soprattutto quando veramente ben contraffatti.
Quando si dovessero avere dubbi sulla falsità consigliamo di effettuare un controllo anche attraverso il Servizio per il Sistema Informativo Interforze – Ricerca Banconote contraffatte sul sito del Ministero dell’Interno: http://coordinamento.mininterno.it/servpub/ver2/Banconote/cerca_banco.htm. Inserendo il numero di serie della banconota sospetta il sistema verificherà se la banconota risulta nell'archivio delle banconote contraffatte.
In coerenza con l’art. 39 del nostro CCNL, il personale di cassa, ferma restando la propria responsabilità individuale derivante dalle mansioni svolte, non risponde di banconote false la cui contraffazione risulti tale da potersi accertare solo attraverso particolari apparecchiature o mezzi di riconoscimento che l’impresa non abbia messo a disposizione dell’interessato.
In mancanza di tali strumenti l’interessato non risponde se la contraffazione risulta tale da poter essere tecnicamente accertata soltanto in sede di controllo da parte della Banca d’Italia o della BCE. E’ indispensabile pertanto che le conta banconote siano sempre funzionanti e in grado di individuare i falsi.
Le differenze di cassa generate da banconote sospette di falsità, una volta provata la loro falsità, compito quest’ultimo della sola Banca d’Italia, finirebbero per essere a carico dei colleghi che le hanno introitate come previsto dalla Circolare di Veneto Banca n. 013 / 2009 del 29/10/2009 dal titolo “Trattamento e regolarizzazione delle differenze di cassa” nel capitolo dedicato alle differenze di cassa generate da banconote sospette di falsità anche quando individuate dal servizio cosiddetto Porta Valori.
Le disposizioni aziendali prevedono che tali differenze debbano essere trattate alla stregua delle deficienze di cassa, per cui gli addetti operativi che hanno eseguito la rimessa del contante dovrebbero rimborsare l’importo entro 15 giorni dalla data della partita ricevuta (chiudendo la stessa per cassa/conto).
Qualora la Banca d’Italia dovesse riscontrare la “non falsità” della banconota, la stessa dovrebbe provvedere a inviare direttamente alla Filiale un vaglia cambiario di pari importo. Una cosa assolutamente da non fare quando si individua una banconota falsa è quella di restituirla al cliente che l’ha versata come, dalle segnalazioni che abbiamo ricevuto, ci risulta qualche responsabile inviti a fare.
Nel tuo caso specifico non devi fare altro che avvisare il cliente e di conseguenza riaddebitarlo.