Cari colleghi della FABI, qualche giorno fa ho letto un articolo su ‘Il Sole 24 Ore’. Si parlava di antiriciclaggio e in particolare di una sentenza della Corte di Cassazione con la quale si stabiliva che in caso di omissione della segnalazione di grossi spostamenti di denaro tramite assegni circolari sono considerati responsabili anche i direttori di banca che, in solido alla banca, sono tenuti al pagamento dell'apposita sanzione. Non vi nascondo che la notizia mi ha fatto sobbalzare sulla sedia! D’ora innanzi, in caso di errore, dobbiamo rimetterci anche di tasca nostra… Non mi sembra giusto! |
la normativa sull'antiriciclaggio e molto severa e anche il collega in alcuni casi e tenuto a pagare personalmente. Prima di allarmarsi pero, e sempre meglio, in questi casi, accertare con cura quanto accaduto. Nella nostra esperienza casi nei quali i direttori di filiale sono stati chiamati in causa per antiriciclaggio si riferivano a omissioni di segnalazione su operazioni veramente all'estremo.
Che si tratti di superficialità, di leggerezza, di non conoscenza delle regole o di comportamenti consapevoli volti ad agevolare questo o quel cliente non e sempre chiaro. In un caso un direttore di filiale si era “dimenticato" di segnalare che due soggetti si erano scambiati tra loro 300 milioni di lire in violazione dell'art.1 articolo, della legge 197/91 (vietato il trasferimento di denaro contante o di libretti di deposito bancari o postali al portatore o di titoli al portatore in lire o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, quando il valore da trasferire e complessivamente superiore a lire venti milioni). Dalla sentenza traspare che il sig. Rossi aveva acceso tre titoli al portatore e che dopo qualche tempo si era presentata per incassarli la signora Verdi, moglie del Rossi. Il direttore ha proceduto all'incasso e alla corrispondente emissione di assegni circolari a favore della signora Verdi. Per tutelarsi avrebbe anche dovuto convocare il signor Rossi e farsi rilasciare la dichiarazione di trasferimento di possesso, oppure segnalare l'accaduto al Ministero del Tesoro. L'articolo 5 della suddetta legge, infatti, recita: 2. - I funzionari delle amministrazioni pubbliche, i pubblici ufficiali e gli intermediari abilitati ai sensi dell'articolo 4, che, in relazione ai loro compiti di servizio, e nei limiti delle loro attribuzioni, hanno notizie delle infrazioni di cui all'articolo 1, commi 1, 2 e 2-bis, ne riferiscono entro trenta giorni al Ministro del tesoro per la contestazione e gli altri adempimenti... In questo caso il direttore non aveva fatto alcuna segnalazione e quando la Guardia di Finanza se ne era accorta aveva comminato al direttore poco attento, e alla banca, una multa di sei milioni di vecchie lire. Il direttore, in buona fede o no, ha tentato di resistere appellandosi al fatto che Rossi e Verdi erano marito e moglie e avevano un conto corrente cointestato. In conclusione pero e stato condannato in uno con la Banca; il giudice, nella circostanza, ha stabilito che i coniugi Rossi e Verdi sono due persone fisiche diverse, ancorché aventi conto cointestato e che il passaggio di titoli di credito avrebbe dovuto essere segnalato.
Banca e direttore sono stati chiamati a pagare entrambi la sanzione. Questo episodio dimostra come operare nel nostro settore, oggi giorno, sia complesso e richieda la massima attenzione da parte di ogni dipendente. Questo di per se non e tuttavia sufficiente. E’ necessario che l'Azienda metta a disposizione dei propri dipendenti una formazione veramente adeguata; che non può limitarsi a qualche ora di autoformazione ma che deve prevedere più giornate in aula con docenti preparati sulla materia. A tutti i colleghi suggeriamo, nel caso di perplessità sull'antiriciclaggio, di rivolgersi senza timore agli uffici preposti o al sindacato. Ogni dubbio trascurato potrebbe portare a conseguenze serie.